vista dall'alto del parco inclusivo Albero del tesoro

Una festa di tutti e per tutti: l’inaugurazione di “Albero del tesoro” ha consegnato il parco alla città

L’inaugurazione ufficiale di sabato 20 settembre di “Albero del tesoro” è stata una giornata di festa per bambini e famiglie, emozionante per tutti, in particolare per le persone che in ogni loro ambito, con passione, impegno e determinazione, hanno contribuito a far nascere e sviluppare l’originale progetto per un parco nuovo a Padova, di tutti e per tutti. Uno spazio pubblico immerso nel verde, inclusivo e il più accessibile possibile: così si presenta “Albero del tesoro”, affinché possa favorire comunità più accoglienti e unite.

Il momento del taglio del nastro è stato presieduto da Sergio Giordani, sindaco di Padova,  Antonio Bressa, assessore al Verde del Comune di Padova, Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo, e da Maria Eleonora Reffo, direttrice generale della Fondazione Robert Hollman.

Il sindaco Sergio Giordani ha dichiarato: «Ci abbiamo messo nove anni a realizzare questo parco: non nascondo che siamo un po’ in ritardo, ma alla fine ci siamo arrivati. Devo ringraziare Chiara Gallani, che come assessora al Verde del Comune ha iniziato la costruzione del parco, ma prima di lei c’è stato Massimo Bitonci che ha avviato il progetto. E questo vuol dire che gli amministratori passano, ma l’importante è che le opere continuino».

«Quella di oggi è una grande festa – sono state le parole di Antonio Bressa – L’inaugurazione del Parco Inclusivo “Albero del Tesoro” non rappresenta soltanto un ulteriore tassello nella strategia di ampliamento delle aree verdi del Comune di Padova, ma soprattutto la nascita di un luogo all’avanguardia per inclusività e accessibilità».

«Non è stata un’impresa semplice – ha continuato Bressa – ma grazie alla determinazione della Fondazione Hollman, al mantenimento degli impegni presi dal Comune e al supporto degli enti donatori, possiamo dirci orgogliosi di aver dato vita a un parco che non è solo uno spazio di gioco, ma un vero e proprio laboratorio di socialità e inclusione. Questo progetto segna un avanzamento importante nella frontiera dell’accessibilità delle aree verdi e diventa un punto di riferimento per tutti i futuri interventi. In linea con la città che stiamo costruendo, il verde pubblico si conferma infatti non solo un bene ambientale, ma anche un luogo di incontro, crescita e comunità».

«È una grande emozione potervi dare oggi il benvenuto qui – ha sottolineato Maria Eleonora Reffo, direttrice generale della Fondazione Robert Hollman – L’idea di questo parco nasce grazie all’esperienza di 46 anni di lavoro quotidiano della Fondazione Robert Hollman con i bambini con deficit visivo e con le loro famiglie. Siamo partiti dai loro detti e non detti che ci hanno sempre raccontato del loro bisogno profondo di interazioni sociali, di luoghi accoglienti e inclusivi per i loro figli. Siamo partiti anche dal lavoro di equipe e dall’importanza di fare rete, credendo nelle potenzialità di ciascuno e nelle relaizoni. Dopo tanti anni di lavoro è nato così questo luogo pubblico in cui tutti si possono sentire accolti, ognuno con le proprie specificità; un luogo che valorizzi le persone e le relazioni».

«La Fondazione Cariparo – ha esordito Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo – ha creduto fin da subito in questo progetto che si colloca su una linea strategica di valorizzazione della disabilità, perché crediamo che l’integrazione possa diventare risorsa per valorizzare la disabilità. Di questo progetto, poi, ci attira la collaborazione tra istituzioni e società civile: non ci sono soltanto la Fondazione Robert Hollman e la Fondazione Cariparo a dare una mano al Comune di Padova, ma tanti altri enti e realtà del mondo sociale e produttivo che sono stati coinvolti. E questo è un segnale di interessamento e di solidarietà che è magnifico da sottolineare!».

IL PARCO

“Albero del tesoro” sorge in un’area di 9 mila metri quadri, alle porte della città di Padova e all’interno del polmone verde del Basso Isonzo: il progetto è ispirato dall’esperienza quotidiana della Fondazione Robert Hollman, che offre consulenza e sostegno a bambini con deficit visivo e alle loro famiglie, e dai principi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, per la promozione del benessere di tutti a ogni età e con le proprie specificità. Inoltre, in linea con la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, questo luogo pubblico vuole promuovere il diritto al gioco di ogni bambino (art. 31) senza «nessuna discriminazione dei bambini a prescindere dalla loro disabilità» (art. 2).

Ecco perché “Albero del tesoro” è stato coprogettato fin dagli albori grazie al coinvolgimento di 17 enti impegnati nella disabilità e nel sociale e di oltre 1.300 alunni delle scuole dell’infanzia e della primaria, affinché fosse un luogo sognato, pensato e realizzato da tutti e per tutti.

Con capofila il Comune di Padova e la Fondazione Robert Hollman, gli enti coprogettatori sono stati Anfass Padova, Associazione Fiori Blu, Associazione Pulcino, Associazione Uniti per crescere, Centro Medico Foniatria, Cooperativa sociale Coislha, Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi di Padova, Fondazione Irpea, Fondazione Oic, Gruppo Polis, Irifor Padova, Istituto Configliachi, Lega del filo d’oro Padova, La Nostra Famiglia, Uildm Padova, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Padova e Università di Padova.

Oltre al fondamentale investimento economico del Comune di Padova per la costruzione del parco, quasi tutte le aree gioco, una parte dell’area sensoriale e dell’area aggregativa sono state realizzate grazie alle donazioni di 16 realtà profit e non profit e di centinaia di cittadine e cittadini che, con generosità, hanno aderito alle numerose raccolte fondi proposte negli anni.

A loro va il grazie più sincero: Fondazione Cariparo, Despar – Gruppo Aspiag srl, Crédit Agricole Italia, Pink Run, Tigotà – Gruppo Gottardo, Fonderie Pandolfo, Mitsubishi Electric, Viss srl, Rotary Club Padova, Oxford Padova Link, Coldiretti Donne Impresa, Coldiretti Padova, Barollo winery, Tennis Club Padova, Legambiente Padova, Fondazione Irpea, Storie Holtre la barriera, Associazione Play, i cittadini e le cittadine di Padova e non solo.

TANTE FACILITAZIONI PER FAVORIRE GIOCO, BENESSERE E RELAZIONI  

L’area verde si compone di quattro aree complementari tra loro per soddisfare diverse esigenze e per rendere la sua fruizione un’esperienza unica, da ricordare: l’area ludica con sedici diverse esperienze di gioco dove ogni bambino può trovare la più adatta a lui e alle sue specificità; l’area aggregativa che si compone di una piazzetta per favorire la socialità, una sala polivalente di 100 metri quadri, un locale per la somministrazione di cibi e bevande; l’area sensoriale che sta prendendo ancora forma man mano che le piante crescono e i riferimenti sonori vengono installati (orti rialzati con piante aromatiche, frutteto, labirinto); l’area fitness con quattro postazioni accessibili anche a persone con deficit motori, per svolgere ginnastica all’aperto da soli o in compagnia.

Il parco è stato realizzato con più facilitazioni ambientali possibili per favorire l’orientamento al suo interno.

Qualche esempio? Le tre mappe tattili, poste agli ingressi del parco e una riferita all’area ludica accanto all’area aggregativa.

Prima di entrare nel cuore vero e proprio del parco, il percorso è segnalato dai logges a terra per favorire l’orientamento delle persone con deficit visivo. I vialetti colorati dell’area ludica si snodano lungo una geometria composta da linee spezzate, per facilitare la creazione di una mappa mentale.

Le rampe di accesso e le dimensioni delle strutture installate sono adatte a chi cammina e a chi è seduto, a chi è piccolo e a chi è un po’ più grande. Gli spazi, inoltre, sono delimitati da materiale in gomma di cromie diverse, per garantire la sicurezza e, attraverso il colore, consentire più facilmente l’individuazione dell’area di ogni gioco.

Per approfondimenti: parcoinclusivopadova.it